Guida alle perle

La nascita di una perla è un evento davvero miracoloso. A differenza di qualsiasi altra gemma o metallo prezioso, che deve essere estratto dalla terra, le perle sono prodotte da ostriche vive al di sotto della superficie dell’acqua.

A differenza delle pietre preziose che devono prima essere tagliate e lucidate per farne risaltare la bellezza, le perle non hanno bisogno di trattamenti simili per rivelare il loro inconfondibile fascino. Esse nascono già luminose e iridescenti ed esprimono immediatamente il loro eterno fascino, senza aver bisogno di essere tagliate e lucidate come invece accade per le pietre preziose.

Perle Naturali o Perle Coltivate


Una perla si forma quando un piccolo oggetto o "irritante" si introduce nei tessuti molli di un mollusco o di un'ostrica. Quest’ultimo reagisce per difendersi secernendo una sostanza organica chiamata nacre, che si accumula sul corpo estraneo in milioni di strati, dando origine alla perla.
Si tratta inoltre di una sostanza calmante composta di microscopici cristalli di carbonato di calcio, perfettamente allineati tra di loro, in modo che la luce che passa lungo l’asse di ogni cristallo venga riflessa e rifratta da un altro per produrre un arcobaleno di luce e colore.

Esistono diverse tipologie di perle:

  • Le perle naturali o perle fini si formano naturalmente, per caso, in quanto un parassita o un frammento estraneo si infila nel tessuto del mantello di un'ostrica, generando la nascita di una perla senza l’intervento umano.
  • Le perle coltivate - o perle di coltura - si ottengono grazie all'intervento dell'uomo tramite la procedura dell'innesto di un corpo estraneo chiamato “nucleo”, nel tessuto di un 'ostrica o di un mollusco. Una volta inserito il nucleo ha luogo lo stesso processo naturale della secrezione del nacre intorno al nucleo introdotto generando una perla.

  • Queste perle sono il risultato di scoperte risalenti alla fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo da parte di ricercatori giapponesi. Il più conosciuto tra questi è Kokichi Mikimoto, il quale è stato uno tra i primi a scoprire una tecnica specifica per stimolare la creazione di una perla rotonda nel tessuto di un'ostrica.


    L’intervento umano si concretizza nell'innesto di un nucleo, posto nel corpo dell'ostrica affinché questa inizi a secernere del nacre attorno al corpo estraneo. Successivamente le ostriche vengono controllate costantemente per molti anni.

Nucleazione di una perla di mare


Il nucleo di una perla di coltura è una sfera di madre perla che viene impiantata nella gonade, organo sessuale di un mollusco marino, o nella sacca perlifera già esistente nel mantello di un mollusco. Attorno al nucleo il mollusco secerne strati successivi di nacre per reazione all'intrusione e come autodifesa contro il corpo estraneo per poterlo in seguito espellere.

Nel processo di nucleazione le ostriche di acqua di mare vengono aperte per circa 2 o 3 cm e viene fatta un'incisione nella gonade. Il tecnico introduce quindi un nucleo nella fessura e, inserisce in seguito un piccolissimo strato di mantello di ostrica per circondare interamente il nucleo e richiudere la gonade. La selezione del pezzetto di mantello è eseguita con estrema attenzione ed è determinante per il buon esito della coltura.

L'innesto del nucleo deve essere eseguito con precisione chirurgica nella gonade affinché l'ostrica reagisca in maniera ottimale. Sono necessari mani esperte e occhi attenti per ottenere dei buoni risultati. Maggiore è la qualità dello strato di mantello trapiantato e migliore sarà la qualità della perla prodotta.

Le ostriche Akoya muoiono non appena le perle vengono raccolte. Le ostriche che producono le perle di Tahiti e le perle Australiane sopravvivono invece alla fase di estrazione e possono essere nucleate di nuovo. Essendosi nel frattempo sviluppate potranno produrre perle di maggiore dimensione.

 
 

Nucleazione di una perla di Acqua Dolce


I molluschi allevati in acqua dolce sono generalmente innestati usando solamente un pezzetto di tessuto di un mollusco donatore, senza un nucleo al loro interno. L’innesto avviene mediante un'incisione nel mantello dell'ostrica piuttosto che nella gonade come avviene per le ostriche di mare Akoya.

Entrambi i lati della valva possono recepire innesti e, in media, i molluschi di acqua dolce producono tra le 24 e 32 perle per ogni ciclo di coltura.

La cura delle ostriche


Dopo essere state nucleate, le ostriche hanno bisogno di alcune settimane per riprendersi dal trauma dell'intervento chirurgico. Durante questo periodo, molte ostriche hanno una crisi di rigetto ed espellono il nucleo che era stato impiantato. Altre invece si ammalano e solo circa il 50% di esse recupera completamente uno stato di salute ottimale.

Le ostriche innestate sono quindi poste all’interno di gabbie o reti e vengono posizionate nel proprio ambiente naturale dove produrranno delle bellissime le perle. A seconda del tipo di ostrica, questo processo può richiedere da pochi mesi a molti anni per produrre perle di elevata qualità.

 

In questa fase, gli allevatori sono molto attenti e svolgono numerose verifiche sulla crescita del mollusco, verificando costantemente la qualità dell'acqua, la sua temperatura e l'ambiente vegetale e animale. Certe categorie di ostriche richiedono più cure e attenzioni di altre, alcune per esempio sono più delicate e suscettibili alla temperatura dell'acqua. Ecco perché gli allevatori alzano o abbassano le reti su cui giacciono questi animali per mantenerne la temperatura il più costante possibile. Questo processo di sorveglianza continua è fondamentale per garantire il successo della coltura.

 

La selezione

Le perle coltivate non possono mai essere considerate un prodotto di serie. Infatti, solo una piccola parte di tutte le ostriche nucleate ogni anno darà vita ad una perla di alta qualità. Molte ostriche non sopravvivono al processo di nucleazione oppure sono deboli e facilmente aggredibili da malattie.

A volte, in seguito a forti piogge, varia la salinità dell’acqua nelle baie ponendo le ostriche in grande sofferenza. Anche la cosiddetta “marea rossa”, un particolare fitoplancton che esaurisce l’ossigeno nell’acqua, provoca il soffocamento delle ostriche. Infine, tifoni e altri parassiti o predatori possono ridurre la media di sopravvivenza delle ostriche di circa il 50%. Di queste, solo circa il 20% è adatto alla gioielleria e ai criteri di selezione MAYUMI.

Una perla perfetta è davvero rara. Meno del 5% del totale è classificato come MySelection e, per realizzare una collana da 8x8½ vengono lavorate circa 10.000 perle.

Perle Akoya


Le perle Akoya vengono prodotte dalla Pinctada Fucata Martensii, meglio nota come Ostrica Akoya. Questo mollusco viene coltivato principalmente in Giappone, Cina e Vietnam. Rinomate per la loro eccellente luminosità, le perle Akoya sono considerate le perle più classiche. Sono generalmente di colore bianco o avorio/crema, con riflessi rosa o argento.


L'ostrica Akoya è la più piccola ostrica perlifera e produce perle che misurano dai 2 a un massimo di 10 mm. Queste possono essere perfettamente rotonde o quasi e sono ideali per creare i gioielli di grande luminosità e fascino.


Negli ultimi anni i Cinesi hanno superato i Giapponesi nella produzione di perle Akoya di piccole dimensioni e di media qualità. In seguito alla pressione cinese, molti coltivatori di perle giapponesi hanno concentrato la loro attenzione sulla coltivazione di perle Akoya di grande diametro e di alta qualità. Per questo motivo è molto raro trovare in Cina perle Akoya di diametro superiore agli 8 mm.

Perle Australiane o Perle dei mari del Sud (South Sea)


Le perle australiane sono le più grandi perle coltivate nel mondo. Hanno un diametro medio di circa 13 mm, ma possono variare dai 9 ai 20 mm. Le zone di produzione sono limitate, ecco perché queste perle sono estremamente rare. Le perle Australiane vengono prodotte dall’ostrica Pinctada Maxima e sono coltivate tra l'Oceano Indiano e l'Oceano Pacifico, principalmente in Australia, ma anche nelle Filippine e in Indonesia.

Solamente una piccola percentuale delle perle australiane è perfettamente rotonda, pertanto realizzare una collana di perle perfettamente omogenee è spesso un lavoro molto lungo e complicato (da realizzare) e può richiedere diversi mesi.

Ci sono due varietà di Pinctada Maxima: quella a labbra argentate e a labbra dorate.

Queste si distinguono per le diverse colorazioni del bordo esterno della parte interna della conchiglia che determina il colore delle perle prodotte. Queste ostriche consentono una sola nucleazione alla volta. L'ostrica viene “nucleata” quando il suo sviluppo raggiunge la metà della sua dimensione, tra 12 e 17 cm circa, o intorno ai 24 mesi di età.

Nonostante sia possibile introdurre un solo nucleo alla volta, questa ostrica può essere nucleata per 2-3 volte nel corso di diversi anni, così come avviene per le perle di Tahiti.


Diversi fattori influiscono sulle dimensioni delle perle australiane:

  1. La dimensione del nucleo che viene inserito;
  2. Il lasso temporale in cui le perle vengono lasciate nelle ostriche (solitamente per diversi anni);
  3. La zona di produzione, cioè l’ambiente nel quale le ostriche vengono coltivate.
Le acque dei mari del Sud sono generalmente molto pulite, calde e ricche di plancton, il nutrimento preferito dalle Pinctada Maxima. Le perle australiane si distinguono per la lieve varietà di colori, molto rari nelle altre perle: si possono trovare infatti bianche, argentate e dorate.

Perle nere di Tahiti


Le perle di Tahiti vengono prodotte dall’ostrica a labbra nere Pinctada Margaritifera, presente a Tahiti e in tutto l'arcipelago della Polinesia francese. Caratterizzate da grandi dimensioni, possono raggiungere, anche se in rari casi, i 30 cm di lunghezza con un peso massimo di 5 chili. Queste caratteristiche consentono loro di produrre perle di diametro elevato.

Uniche per il loro colore nero naturale, le perle di Tahiti sono le uniche ad essere caratterizzate da nuance naturalmente scure e non sono propriamente nere (in natura non esistono perle assolutamente nere). Le tonalità variano dal grigio argento al verde con fantastici riflessi verde pavone, bronzo, argento, rosa, melanzana ed altri ancora.

Agli inizi del XX secolo, prima che ci fossero gli allevamenti, queste ostriche erano molto ricercate per la loro conchiglia dallo splendido “nacre”. La madreperla delle conchiglie veniva utilizzata per creare gioielli. La coltura delle perle di Tahiti ebbe inizio ben più tardi rispetto alle altre perle. Fu Jean Marie Domard che a partire dal 1960 iniziò a sperimentare le tecniche di coltivazione “giapponesi” sulle ostriche a labbra nere. Nel 1962 Domard riuscì a nucleare 5000 ostriche Pinctada Margaritifera, e tre anni dopo raccolse più di 3000 perle di Tahiti di altissima qualità.

Nonostante siano note come Perle di Tahiti, in realtà l’omonima isola è solamente il centro commerciale dell'arcipelago e attualmente non vi sono allevamenti di ostriche a labbra nere sull'isola. Queste coltivazioni si estendono dalle Isole Gambiers (arcipelago della Polinesia francese) verso ovest, raggiungendo le isole della Micronesia.

Perle di Acqua Dolce – Perle Piena Perlagione


Fin dal XIII secolo in Cina si raccoglievano perle d’acqua dolce: oggi la Cina è leader mondiale indiscusso nella produzione di queste perle. Le perle d’acqua dolce vantano una grande varietà di forme e colori naturali, e sono tendenzialmente meno costose delle perle di acqua salata.

Queste perle presentano alcune peculiarità:

  • Non hanno un nucleo e per questo sono composte interamente da madreperla;
  • Sono resistenti grazie alla loro composizione;
  • Sono adatte ad un uso quotidiano.


Nella coltivazione delle perle d’acqua dolce, i molluschi di età compresa tra i 6 e i 12 mesi vengono stimolati alla secrezione della madreperla, non mediante innesto di nucleo, bensì mediante un intervento di micro incisioni del mantello del mollusco, nelle quali vengono inseriti dei frammenti di mantello carnoso di un mollusco "donatore".

Quest’ultimo viene poi avvolto e incorporato per dar vita al sacco all’interno del quale verrà generata la perla. In passato venivano eseguite 12-16 inserzioni per valva al fine di ottenere una produzione di 24-32 perle contemporaneamente. Dopo l'inserzione, il mollusco veniva riposto nel suo ambiente in acqua dolce per 2-6 anni.



Le perle così nate erano costituite di sola madreperla e, non avendo queste un nucleo solido, presentavano una forma raramente rotonda. Tuttavia, negli ultimi anni, le perle d’acqua dolce sono nettamente migliorate per qualità e forma grazie a diversi fattori. Il primo notevole salto di qualità si ebbe quando si passò dall'ostrica Cresta di Gallo (Cristaria Plicata), utilizzata negli anni 70/80, al mollusco Hyriopsis cumingii nella metà degli anni '90. Il mollusco Cresta di Gallo produceva in genere perle di mediocre qualità a forma di chicco di riso.

In quest’ultimo decennio, gli abili coltivatori cinesi sono riusciti ad ottenere stupefacenti risultati in termini di rotondità e qualità delle perle. Risultati dovuti ad un minor sfruttamento dei molluschi, grazie alla sensibile diminuzione del numero delle inserzioni. Oggi, le perle d’acqua dolce possono eguagliare la qualità delle perle d’acqua di mare con una brillantezza/oriente simile (se non uguale) alle più famose perle d’acqua salata con un calibro che, seppur raramente, può raggiungere i 16mm. I magnifici colori naturali delle perle d’acqua dolce permettono inoltre di creare gioielli con molte perle, anche di grande dimensione e a prezzi maggiormente accessibili.
perle-piena-perlagione
lavand, bianco, pesca e nero (non naturale)